auguri per un caldo e amorevole 2011

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giovedì 12 aprile 2012

“Consigli per aiutare gli altri a guarire


guarire coi perchè – robin norwood – feltrinelli ed. 


un estratto dell'ultimo capitolo di questo libro!
“Consigli per aiutare gli altri a guarire


Se ... molti cercano di guarire se stessi, alcuni hanno contratto un profondo impegno a farsi agenti della guarigione altrui. Forse avete scoperto che sopportare le vostre sofferenze vi è di gran lunga più facile che assistere all'agonia di una persona cara . Tutti noi, di fronte alle altrui difficoltà, abbiamo bisogno di un appoggio, di un consiglio che ci aiuti ad evitare il sentimentalismo ed a coltivare il distacco. Il distacco non è fredda indifferenza. Essere distaccati è piuttosto essere liberi dal bisogno nei confronti della persona e della situazione. Siamo in grado di offrire amore a chi agonizza soltanto se riusciamo a vincere il nostro ( egoistico ) bisogno: bisogno di veder alleviare il nostro disagio per la condizione dell'altro. E l'amore, come ha avvertito B. durante la sua quasi-morte, non è un sentimento o un'emozione, bensì un livello profondo di comprensione ed accettazione. Nulla può favorire di più la guarigione che un'atmosfera improntata a questo altissimo livello d'amore.


Quindi, ecco qualche semplice consiglio per tutti noi che voremmo raggiungere il necessario distacco e farci agenti di guarigione.
Se vogliamo essere efficaci nell'agevolare la guarigione altrui, dobbiamo:

  • Essere liberi dal bisogno
  • Capire che siamo soltanto un agente, e non la Fonte, della guarigione
  • Non cedere al fascino di questa funzione e della nostra capacità di svolgerla
  • Metterci  “spiritualmente a nudo” con la persona che cerchiamo di aiutare
  • Riconoscere che può essere in azione un karma familiare, di gruppo , razziale e planetario
  • Capire che le persone, inconsciamente, conoscono il motivo della propria condizione
  • Rispettare il tempo che occorre per la trasformazione

Essere liberi dal bisogno:
Non dobbiamo incestire nella guarigione della persona sofferente, nella nostra capacità di alleviare le sofferenze né nella nostra identità  di guaritori. Tutti questi sono bisogni egoistici che interferiscono con la nostra capacità di essere presenti alla persona sofferente, e di fare, con l'amore proveniente dal distacco, tutto ciò che possiamo per lei.


Capire che siamo soltanto un agente, non la Fonte, della guarigione
Paradossalmente, meno investiamo nell'”essere capaci di guarire”, più diventiamo efficaci come agenti di guarigione. Ogni guarigione proviene dal Divino. Noi non possiamo sapere di che genere di guarigione  una persona ha bisogno, se si tratta di una “cura” o di un sostegno mentre esce dal corpo fisico. Più ci manteniamo disponibili a essere guidati, più saremo in grado di soddisfare le sue esigenze.


Non cedere al fascino di questa funzione e della nostra capacità di svolgerla
Catherine Ponder, ministro protestante e studiosa di metafisica, ha detto : “ Il lavoro è amore fatto visibile”.
Ogni tipo di lavoro è un'alta missione se eseguito con amore. Una persona che si dedica a guarire con amore non è per questo più elevata di un'altra che si dedica a eseguire con amore qualsiasi altro tipo di lavoro.


Metterci “spiritualmente a nudo” con la persona che cerchiamo di aiutare
Non nascondetevi dietro il clichè della falsa allegria  o dietro il sotterfugio, l'indifferenza e l'impersonalità. Assistere alle sofferenze altrui è un banco di prova della nostra fede e dobbiamo permettere a noi stessi di occuparci del prossimo senza bisogno di una risposta o di un risultato specifico. Dobbiamo rispettare i modi in cui noi stessi veniamo cambiati dalla partecipazione alla altrui sofferenza, morte o guarigione fisica.


Riconoscere che può essere in azione un karma familiare, di gruppo, razziale o planetario
In una certa misura, questi karma sono sempre in azione e sommergono il destino personale entro un contesto più ampio con implicazioni più estese. Svolgendo il proprio ruolo nel dispiegarsi di questi karma maggiori, ogni  vita individuale serve a fare progredire l'intero gruppo.


Capire che le persone, incosciamente, conoscono il motivo della propria condizione.
E cercano di non “perderlo“ fintantochè non sarà servito al suo scopo trasformativo.
Quando tentiamo  di salvare un'altra persona da una malattia o da un problema , può accadere di interferire inavvertitamente con il motivo della sua reincarnazione, l'illuminazione che questa persona persegue sotto la guida dell'anima, Questo è particolarmente arduo quando la persona che desideriamo aiutare è (ad es. ) un figlio. Rispettate l'altrui cammino e l'altrui karma. Se assistere è troppo penoso, dobbiamo cercare aiuto per noi stessi,  al fine di affrontare meglio la nostra sofferenza.


Rispettare il tempo che occorre per la trasformazione
Poiché ci troviamo  sul piano della materia fisica, che è densa, i veri cambiamenti avvengono lentamente. Dientro un effetto che sembra prodursi in maniera improvvisa può esserci una preparazione dell'individuo che dura da intere vite.
E infine, un suggerimento che si applica tanto al caso in cui speriamo di guarire noi stessi, tanto al caso in cui desideriamo iutare un altro: confidate nel fatto che stiamo evolvendo.
In altre parole, abbiate fede. Fate meno attenzione al notiziario della sera e più attenzione a quanto si è accresciuta la coscienza globale soltanto negli ultimi trent'anni. Pensate a certe idee che tre decenni fa erano giudicate estremistiche: per esempio, i diritti delle minoranze, i diritti delle donne, la tutela dell'ambiente. Oggi essi sono accettati in quanto parte del nostro sistema di valori culturali comuni. Le cose stanno cambiando in meglio, sul piano globale, internazionale, culturale e personale. Se fate un passo indietro e guardate le cose con un po' di distacco, riuscirete a vedere e sentire i cambiamenti, che operano su tutti noi.



domenica 8 aprile 2012

Pasqua .... bis :)

riconosco che faccio una fatica incredibile a scrivere ed è curioso che abbia deciso di scrivere un blog! 
Ma volevo condividere con .. chiunque leggerà queste righe.. la mia domenica pasquale.. passata ai fornelli visto che noi facciamo il cenone.
mi sono dilettata in crespelle di farro e latte d'avena ai  gamberi e carciofi, insalata di polpo con patate e sedano e antipasti vari.....
e voi cosa vi siete già scofanati ( detta alla romana....!!) ?
E' davvero una Pasqua di Resurrezione, erano mesi che non mi dilettavo ( e non ironicamente) in cucina, riuscendo contemporaneamente a piazzare nel posto corretto del puzzle della mia vita gli avvenimenti degli ultimi mesi.
Allo stesso tempo credo di aver capito che devo smetterla di cercare di unirmi a progetti di altri, fare piazza pulita di paure e pigrizie e dare corpo a ciò che mi ha ispirato e guidato negli ultimi anni.
Ringrazio il Cielo e tutte le persone che capitando nella mia vita mi hanno aiutato a proseguire nel cammino.


grazie !!!!!!!!!!!! 


Meg

sabato 7 aprile 2012

BUONA PASQUA !

Un professore, davanti alla sua classe di filosofia, senza dire una parola, prese un grande barattolo vuoto di maionese e procedette a riempirlo con delle palle da golf....Chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno.


Gli studenti tutti d'accordo, risposero di sì ! Allora il professore prese una scatola piena di palline di vetro e la versò dentro il barattolo di maionese. Così le palline di vetro riempirono gli spazi vuoti tra le palle da golf...Il professore chiese nuovamente se il barattolo fosse pieno e loro risposero nuovamente di si !


Il professore prese poi una scatola di sabbia e la versò dentro al barattolo...Ovviamente la sabbià riempì tutti gli spazi vuoti e il professore chiedette ancora se il barattolo fosse pieno.


Questa volta gli studenti risposero con un sì unanime!! Il professore aggiunse poi velocemente una tazza di caffè al contenuto del barattolo, riempiendo così effettivamente tutti gli spazi vuoti tra i granelli di sabbia...Gli studenti a questo punto si misero a ridere.Quando la risata finì il professore disse:


"Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita. Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, la salute, gli amici, l' amore e le cose che ci appassionano.


Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene.


Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano come il lavoro, la casa, la macchina, ecc. La sabbia è tutto il resto: le piccole cose.


Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe più posto ne per le palline di vetro nè per le palle da golf.


La stessa cosa succede con la vita, se sprechiamo tutto il nostro tempo per le piccole cose, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti.


Occupatevi quindi prima delle palle da golf, di ciò che è realmente importante! Stabilite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia."


Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse allora il caffè...Il professore sorridendo disse:


"Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E' solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata può sembrare la tua vita, c'è sempre posto per una tazza di caffè con un'amico !"